Ritiro nell’ ‘Infinicità

                                                                                              Omaggio a Vigyânânanda

                                                                                                        Da Mahâjyoti    

            Infinito, unicità, infinitudine…’infinicità’ !

            La nostra guida spirituale ha cosìcreatoquesta parola per riuscire a farci sentire, in fondo a noi stessi, in fondo al , le vibrazioni che fanno risuonare l’essere profondo, colui che sonnecchia in noi, addormentato, arrotolato sui suoi allori di nascente spiritualità.

            Che cos’è un ritiro ? Se non un tuffo in stesso per spiegare il corpo di modo a svolgere e a sciogliere l’anima ?

            Queste furono le parole sentite fra i silenzi della nostra meditazione, guidata da Vigyânânanda, nello ‘charme’ di una provincia francese

            Nello svegliare l’attenzione sulle parti del corpo, si libera lo spirito…l’embrione d’oroche parte alla ricerca dell’Assolutodella potenza universalenel ritiro dei sensiAttriti, calore, energia, coscienza…Al di là dei sensi si trova il …e la realizzazione della pura coscienzaUsciamo da noi stessi all’acuta punta dell’anima…il punto Sole…nel sibilo e nel fruscio del silenzio…L’Essere di luce che immaginate di essere, si allontana lentamente davanti a voi, verso l’infinito…la felicità... ‘ l’infinicità !

            ‘L’espiroviene a morire come un’onda sulla spiaggia…l’energia diretta di colui che ci guida ci porta verso l’interiorizzazionesenza biasimolodi…né attaccamento, né avversione (i due A, i due contrari, i due opposti).

            Un uccello viene a rannicchiarsi nel cuore : se si osserva quel che è giusto,  si può riuscire a funzionare senza EGO…l’uccello dell’anima può spiccare il volo verso il mondo, verso l’Universo, verso l’Assoluto…verso l’In-fi-ni-ci-tà !

            Nella sua purezza, il cigno risale la riviera come l’uccello del cuore il canale centrale, e, a polmoni vuoti, il bel uccello che sta dentro di noi prende il volo come il sole del ritornando alla fonte, alla sorgente (il terzo occhio), nel suo nido

            Psicologia degli abissi…il subconscio risale verso la stabilizzazione

            Le nostre mani poste…giustapposte, le nostre unghie di luce entrano in coalescenza…l’energia della luce fa sciogliere le sbarre della gabbia…si fondono e l’espandere della luce in ci procura la gioia. E’ il meglio di noi stessi che, con le sue parole, la nostra guida spirituale fa emergere afinché lo possiamo trasmettere agli altriMandare la luce in avanti vuol dire andare verso il futuro….e dirigerla all’indietro significa mettersi in pace col proprio passato, i propri antennati

            HAMSA (il cigno)…HAM su ‘ l’ispiro’ e SA su ‘ l’espiro’... (Inversamente SOHAM sinifica ‘Io sono’).

            Immergersi nel suono primordiale del silenziosenza desideri, senza ira (la rabbia strappa il corpo sottile dell’altro…) ma immergersi nella gioia interiore con un leggero fluttuare del sorriso sulle labbra !

            « Perdiamo molte opportunità di ridere quando non sappiamo ridere di noi stessi ! »

            Parola fine, finicità

            Ritiro, unione, e rinunzia

            L’infinita felicità

            Grazie per queste verità

            Volo nell’ ‘Infinicità’…

                                                           Geneviève Koevoets (Mahâjyoti)

                                                             (Ritiro spirituale Francia 2007)